C’è il Papa a Matera, prendiamo i voti…

L’Italia si affida al voto dei cittadini. E’ il 25 settembre e si elegge il nuovo Parlamento della Repubblica italiana. Deputati e senatori saranno eletti con il “Rosatellum”. In Basilicata, terra di vini “tosti”, robusti come l’aglianico, il vigente sistema elettorale potrebbe tranquillamente essere ribattezzato “Annacquatellum”. Praticamente una modalità di scelta dei rappresentanti del popolo che, in termini gergali, vorrebbe dire: “Non sapere né di me, né di te”. In questa domenica di fine settembre, a Matera, arriva anche Papa Francesco. Questa volta il primato della Chiesa, rispetto alla scelta del giorno delle elezioni politiche nazionali, è certificato. Infatti, la data era già stata battezzata dal pontefice, in epoca non sospetta. E, poi, dicono che nessuno vuole venire in Basilicata! Non bastavano i deputati bolliti e in odore di trombatura. Nomi noti della politica dello stivale, transfughi e personaggi in cerca di conferme. In terra lucana viene paracadutato anche il Pastore della Chiesa cattolica. Insomma, non ci facciamo mancare proprio niente. Parliamoci chiaro: già il pontefice viene in Basilicata ogni “morto di papa” e quando accade succede di tutto, come la neve a Potenza, il 14 aprile 1991, che obbligò Papa Giovanni Paolo II ad un rinvio di due settimane della sua visita pastorale lucana. Questa volta, poi, si vota pure. Che papocchio! La conclusione è presto scritta: non possiamo farci nulla è stata solo una coincidenza, sulla quale si può anche lasciar correre, senza fare polemica. E, allora, amen! Mettiamoci una pietra sopra. Anzi, un sasso, visto che la visita pastorale del papa si svolge nella città dei Sassi. Così, nella giornata dell’election day, tra exit pool e misticismo, ci tocca, comunque, prendere i voti.