Ho comprato un sogno

ologrammaI sogni son desideri, come diceva un antico adagio musicale che apriva il sequel di Cenerentola. Non tutti i desideri, però, possono essere soddisfatti. Chi non vorrebbe un’auto nuova, fiammante? L’ultimo modello o la fuoriserie che accresca la nostra autostima o che ci aiuti a rimorchiare. “E intanto il tempo se ne va tra i sogni e le preoccupazioni” riecheggia il motivetto di Adriano Celentano. Già, i sogni. Ci sono varie categorie di rappresentazioni oniriche. Sogni ad occhi chiusi, favoriti da una buona dose di melatonina, ad esorcizzare un’insonnia galoppante, alla quale i tempi correnti costringono. Ed anche sogni ad occhi aperti, quelli, per la cui soddisfazione basta portare la mano al petto e scorgere il gonfiore che preme sulle coronarie. Il portafoglio, più o meno pieno, può favorirne l’immediato appagamento. Che si tratti di un viaggio in paesi tropicali oppure dell’acquisto di un bene prezioso, fa poca differenza. Bene inteso, non si tratta di “Sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni, di “Sogni di rock and roll” di Luciano Ligabue, né dei “Sogni in bianco e nero” di Aldo Tagliapietra. Qui l’efficacia è legata al fascino del denaro che può tutto e, al quale, s’inchinano il romanticismo e la poesia, abdicando alla rappresentazione moderna del materialismo. E’ il segno dei tempi. I valori, anche quelli più autentici che hanno caratterizzato la nostra civiltà, finiscono così per cedere il passo al bieco consumismo. In questo tritacarne globalizzato rovinano, dolorosamente macerati, anche i sentimenti. A battere, ora, in senso figurato, sono solo i bit scanditi da un ologramma che è in grado di rappresentare ogni nostro desiderio o sogno, fornendoci  l’immediata percezione di una realtà mistificata. Persino l’affetto o l’amore possono essere manipolati e gestiti da un algoritmo. In fin dei conti, la sostanza è più semplice e immediata di qualsiasi congettura al riguardo. Sarà sempre una carta di credito a trasferire e a proiettare il sogno, dalla nostra mente, al carrello del merchandising on line. A quel punto il gioco è fatto. Basta un click, un invio compiaciuto e tutto è a portata di tasto. L’immaginazione sconfina come un conto corrente con fido autorizzato e, allora, diventa legittimo sognare qualsiasi cosa, anche la più trasgressiva. Il finale è già scritto, anche se non è proprio da favola. E vissero tutti felici e contanti!