La libertà di Lolita. Grazia Telesca, al suo esordio letterario, invita ad alzare la testa e a cercare il proprio raggio di sole

La libertà di Lolita è la storia di una donna che ha attraversato il tunnel del dolore. Eppure la sofferenza patita, sin da quando era bambina, non ha mai scalfito la sua identità. I valori di Lolita sono stati uno scrigno inespugnabile. Un bagaglio di esperienze, convinzioni, di fiducia nei propri valori e nelle proprie potenzialità. Una ricchezza profonda che ha accompagnato la protagonista del libro, sino a guidarla verso la luce. Quella luce che richiama, immediatamente, la solarità del personaggio e ci induce a concludere che, anche nelle peggiori derive c’è sempre la risalita. Basta saper guardare avanti, avere fiducia nei propri mezzi e credere in un futuro migliore. Il volume, edito da Kimerik, si legge tutto d’un fiato. Sbagliato credere che, trattando una materia delicata come il dolore, sia un piagnisteo scontato. C’è una prima parte, all’interno della quale è presente tanta sofferenza, inflitta da un padre padrone senza scrupoli. Poi, però, Lolita crescendo, fa sempre più leva sulle proprie qualità, sulle sue convinzioni e va avanti senza fermarsi. Senza più fragilità, senza che nulla possa distoglierla dai suoi obiettivi. Il bene e, soprattutto, il male, sono fortemente connotati e delineati in questo libro. La denominazione dei personaggi, è volutamente marchiata a fuoco per sottolinearne la valenza positiva o negativa. Prendono corpo, così, “Maschera”, “Serpente” e, poi, “Primavera”, “Quercia”.
Malgrado le apparenze, però, la violenza che tiene legata la tensione narrativa non è di genere ma, può intendersi, come universale. Da maschi si è portati ad interrogarci sulla considerazione che abbiamo della donna. Chi non ha una compagna, una moglie, una sorella, una figlia? Il libro lancia un messaggio che vale per tutti. Uomini, donne, grandi e piccini. Ed è per questo che il taglio è anche pedagogico e si presta ad una interessante lettura degli alunni delle scuole.
In questo suo passaggio ed attraversamento della condizione sofferta ci sono figure che “liberano” Lolita dal dolore. La figura della nonna è fondamentale ma, poi, vi sono anche altre figure familiari che hanno condiviso le difficoltà e i soprusi. Così come i compagni, con i loro pregi e i loro difetti. Tutti elementi di un puzzle che viene a comporsi con maestria ed è funzionale ad un percorso di vita in divenire. Considerata la frequenza con cui Lolita intraprende nuove avventure sentimentali, ci si interroga sulla reale difficoltà di Lolita ad amare oppure porta a domandarsi se ciò esprima solo l’esaltazione dell’amore. Lolita, in ogni caso, è alla ricerca dell’amore, forse per compensare l’amore negato, probabilmente quello paterno, una carenza fondamentale nella sua vita e, quindi, questa ricerca continua, questa insoddisfazione di fondo, anche nel momento in cui condivide un pezzetto di vita con i propri compagni, si legge tra le righe, emerge. Nel libro c’è un altro momento fondamentale, nel quale l’autrice descrive magistralmente un quadretto della potentinità, della lucanità. E’ il riferimento esplicito, in un capitolo, al terremoto del 23 novembre 1980. L’evento che sconvolse le generazioni di quegli anni. Lolita racconta molto bene il disagio vissuto dalla sua famiglia e da lei, per prima. Questo senso di precarietà nell’immediatezza. Perdere tutto, in un attimo. Vedere che tutto ciò che hai viene messo in discussione da un evento ineluttabile, imprevisto. La protagonista alla distanza può considerarsi una persona forte. Immediatamente ha avuto le sue debolezze e le ha manifestate. Però, alla lunga, il lettore ha l’idea che, al di là del proprio vissuto, Lolita è uscita indenne e vincente, poiché ha saputo far leva sui suoi valori, sulla sua tenacia, sulle proprie convinzioni, sul suo carattere, sulla sua personalità. La metafora del fiore che ha dovuto resistere alle violente intemperie e alla mancanza di luce rappresenta degnamente il percorso di vita di Lolita. “Alza la testa e cercalo tu il raggio di sole”.