Potenza è bella di suo

Una città dagli accessi suggestivi, tra pennellate di verde pubblico e contabile

“Benvenuti a Potenza”, un cartello che sembra fare a pugni con la storia della boxe. Negli anni ’60 Nino Benvenuti spopolava sui ring di mezzo mondo, proprio quando Rocco Mazzola, il gigante buono di Potenza, nella sua maturità sportiva, andava a tutto gas stendendo al tappeto chiunque! In realtà si tratta di un messaggio di accoglienza a beneficio di chi accede alle porte della città. Un abbraccio più largo rispetto al passato. A quando, cioè, l’ingresso a Potenza avveniva attraverso le storiche porte della cinta muraria. L’ingresso odierno non ha nulla dell’accesso medioevale di Benigni e Troisi, a Frittole, datato 1492, nel film “Non ci resta che piangere”. Oggi non ci sono dogane, sebbene alle porte di Potenza Est sia stato collocato un insidioso autovelox. E, allora, sovviene il ricordo dell’esilarante scena dei due attori fermati alla frontiera da un improbabile “doganiere”: Alt, chi siete, dove andate… si ma quanti siete. Un fiorino”! Poco più avanti, sempre sulla Basentana, l’accesso più gettonato è quello di “Potenza Centro” con il famoso ponte Musmeci, che, un leggendario santo bevitore, tra i fumi dell’alcool, non riuscendo a mettere bene a fuoco l’immagine, ebbe la fantasia di ribattezzare: “U Pont Mo u smicc’”! Ci sarebbe ancora tanto da dire sull’area dell’ex Cip Zoo e dell’idea di un parco cittadino con relativa grande area attrezzata. A questa ipotesi si era aggiunto, qualche anno fa, anche il progetto di un complesso sportivo con uno stadio nuovo di zecca, costruito con criteri moderni e con un’accessibilità più favorevole, proprio perché vicina alle vie d’ingresso alla città. L’idea, al momento,  è rimasta accantonata. Emerge, però, l’esigenza di una grande area attrezzata che possa ospitare i grandi eventi, come i concerti e le manifestazioni in grado di richiamare un grande numero di spettatori. Cosa dire del biglietto da visita naturale venendo da nord? Raggiunta la sommità di Piani del Mattino e poi travalicando, sulla sinistra, si gode di una veduta spettacolare del capoluogo. Stessa immagine suggestiva al passaggio da Ovest, scendendo da Poggio Cavallo. Sulla destra Potenza, specie di sera, è un incanto. Tornando all’ingresso da est,  a parte i limiti di velocità sulla superstrada, al rione “Betlemme” ci sono varie capanne moderne: dalla caserma dei Carabinieri, a quella dei Vigili del fuoco, per poi finire in carcere, ripartendo dal via. Non c’è bisogno di grandi alchimie per enfatizzare la bellezza di un paesaggio che, già si suo, rapisce gli occhi dei visitatori. Gli unici interventi da effettuare potrebbero riguardare le infrastrutture, specie le strade che necessitano di una frequente manutenzione.  Una maggiore cura del verde, accompagnata da una forte campagna di sensibilizzazione della cittadinanza sulla cura e sul rispetto delle norme di civile convivenza, per il mantenimento del verde pubblico. E qui, il discorso diventa scivoloso, poiché il colore della natura si confonde con il verde delle casse comunali. Conciliare le cui cose non è mai stato facile. Per nessuno.